Cerchiamo di capire chi é Ruggero Deodato, il regista del discusso Cannibal holocaust. Ruggero Deodato è nato il sette maggio del 1939 a Potenza. Si può dire romano di adozione perché suo padre si trasferì con la famiglia nella capitale quando lui era appena un bambino.
Deodato dimostra sin da piccolo attitudine per il mondo dello spettacolo. A sette anni dirige un'orchestra e come maestro di musica fa una turnè in Danimarca, un vero e proprio "enfant prodige"! Come non è portato per lo studio, infatti anche la musica la suona a orecchio, d'istinto e si rifiuta di andare a lezione da un vero professore. Tutto finisce così, nonostante le insistenze della madre.
A quattordici anni abita ai Parioli, un quartiere elegante di Roma dove vive molta gente di cinema. Inoltre gli studi di Cinecittà sono a due passi e Deodato ha modo di conoscere molti registi, o meglio, come dice lui, le figlie dei registi. Poi abita nello stesso stabile di Roberto Rossellini. "Ho respirato cinema sin da ragazzetto", confessa Deodato. Il suo debutto nel cinema però avviene come attore e non come aiutante regista, per meglio dire come comparsa. Deodato era un pariolino a tutti gli effetti: vestiva alla James Dean con giacca blu e jeans, aveva il vespone, suonava il piano ed era animatore di molte feste data la grande capacità come ballerino. Inutile dire che con le donne ci ha sempre saputo fare. Fu per merito della figlia di Domenico Paolella che il padre lo chiamò per Destinazione Piovarolo, che aveva per protagonista Totò, e successivamente per Il coraggio e I ragazzi dei Parioli. [...]
Ma la sua carriera di attore si interrompe presto, perché lui stesso si rende conto di non avere le carte in regola. [...]
Fu Roberto Rossellini a dargli l'opportunità di cominciare a lavorare come assistente alla regia, anche se suo padre non era molto d'accordo. Il padre di Deodato era un prefetto, una persona molto precisa, convinta che i figli dovessero studiare e prendere la laurea, mica fare del cinema. Però alla fine acconsentì.
La sua collaborazione con Roberto Rossellini conta alcuni film importanti. Tra questi citiamo: Viva l'Italia (1960), Il generale della Rovere (1959), Era notte a Roma (1960), Vanina Vanini (1961), Anima nera (1962), L'età del ferro (1964). Fu assistente anche di Carlo Ludovico Bragaglia in alcune pellicole, la più importante è di sicuro Ursus nella valle dei leoni (1962), ma va citata pure Pastasciutta nel deserto (1961). Quindi lavorò con Sergio Corbucci in Il figlio di Spartacus (1962), Lo smemorato di Collegno (1962), Gli onorevoli (1963), Il monaco di Monza (1963), Il giorno più corto (1963), Totò sexy (1963), Johnny Oro (1966), Navajo Joe (1966), I crudeli (1966), Django (1966). Con Bruno Corbucci fece due film con protagonista Little Tony (i "musicarelli" che andavano tanto all'epoca): Marinai in coperta (1967) e Peggio per me... meglio per te (1967), oltre a una serie televisiva con protagonista Alberto Lionello. Quindi fu assistente di Luigi Capuano in Anthar l'invincibile (1964) e La vendetta dei gladiatori (1964), ma pure di Mino Guerrini (Il terzo occhio, 1966), e di Gianni Puccini in Amore e matrimonio (1964) e di Riccardo Freda in Giulietta e Romeo (1964). Citiamo l'esperienza con Giorgio Ferroni in Wanted (1967) e con Massimo Franciosa in Pronto... c'è una certa Giuliana per te (1967). Di ben altro spessore la collaborazione con Mauro Bolognini che però si limita soltanto a Madamigella di Maupin (1966) e L'amore attraverso i secoli (1967).
Deodato si avvicinò al cinema fantascientifico e dell'orrore grazie ad Antonio Margheriti, uno dei suoi maestri riconosciuti. Deodato deve molto all'esperienza accumulata come assistente alla regia in pellicole come: Danza macabra (1964), I Diafanoidi vengono da Marte (1965), Il pianeta errante (1965) e nei serial televisivi di fantascienza che il maestro girò nel 1965 sotto il titolo di "Guerra tra i pianeti". Deodato e Margheriti fecero anche l'esperienza di una co-direzione, ma la pellicola è accreditata al regista più anziano. Si tratta di: Ursus il terrore dei Kirghisi (1964). Molti testi considerano Ursus opera di Deodato, altri un lavoro a quattro mani. In realtà pare che Margheriti fu soltanto il supervisore e che Deodato diresse il film.
Per quel che riguarda la sua molteplice attività di assistente alla regia lo stesso Deodato confessa di non ricordare bene tutti i film che ha fatto. "Devo averne fatti altri, ma non me ne ricordo perché magari mi chiamavano che erano già iniziate le riprese", dice.
L'esordio vero e proprio nella regia è datato 1968. In quell'anno Deodato gira addirittura quattro pellicole che spaziano dalla commedia sexy al fantastico-avventuroso. Si tratta di: Donne... botte e bersaglieri, Vacanze sulla costa Smeralda, Gungala la pantera nuda e Fenomenal e il tesoro di Tutankamen. La prima in assoluto è comunque Fenomenal e il tesoro di Tutankamen.
Sono parole di Margheriti quelle che riporto. Le ha dette durante il già citato Festival del cinema horror, durante un'intervista. "Ruggero era uno dei miei assistenti più dotati. Avevamo fatto molti film insieme. Però quando si trattò di dare il primo ciak in Fenomenal e il tesoro di Tutankamen si era come bloccato. Fa uno strano effetto la prima volta che ti trovi solo davanti alla macchina da presa e non sei più un semplice assistente. Mi venne a chiamare e chiese il mio aiuto. Bastò la mia presenza per rassicurarlo. Poi le cose andarono lisce come l'olio sino alla fine delle riprese".
Nel 1969 dirige I quattro del Pater Noster che soltanto nel titolo vuole essere una parodia de I quattro dell'Ave Maria, Zenabel (lo ha pure scritto) e alcuni episodi del serial televisivo "Triangolo Rosso" ("Il segreto del lago", "Gli amici", "L'orologio si è fermato"). Nel 1970 è assistente alla produzione in Avventura a Monte Carlo di Giulio Paradisi e nel 1971 torna in televisione con la fortunata serie thriller "All'ultimo minuto". Sarà una costante di Deodato questo alternare piccolo e grande schermo. Lo fa ancora oggi, come non ha mai smesso di impiegare i ritagli di tempo per girare spot pubblicitari. Su questo Deodato non fa misteri: "Pagano bene e non è un lavoro così difficile...".
Certo che la pubblicità non si fa con scopi artistici, però anche là il regista romano lascia sempre il suo marchio di autore sensazionalista.
"All'ultimo minuto" va avanti con successo dal 1971 al 1973.
Nel 1971 Deodato gira: Il buio, L'ascensore, La scelta, La prigioniera. Nel 1972: Acqua alla gola, Il borsaiolo, Il rapido delle 13.30, Dramma in alto mare. Nel 1973: Allarme a bordo, Il bambino scomparso, L'ultima cifra, Scala Reale.
Poi torna al cinema con un thriller erotico e un poliziesco atipico: Ondata di piacere (1975) e Uomini si nasce poliziotti si muore (1976). Quindi dirige due film così diversi come Ultimo mondo cannibale (1976), che dà il via alla famosa trilogia, e L'ultimo sapore dell'aria (1978), un "lacrima movie" (di cui è anche autore del soggetto) girato sulla scia di successi americani come L'ultima neve di primavera. Il 1979 non si ricorda certo per Concorde Affaire '79 (noto anche come S.O.S. Concorde) ma per il cult Cannibal Holocaust.
La casa sperduta nel parco è del 1980 ed è pensato sotto l'influenza del capolavoro di Wes Craven L'ultima casa a sinistra. Nel 1983 gira I predatori di Atlantide dove si ritaglia anche una particina come attore, quindi nel 1984 completa la mitica trilogia con Inferno in diretta (Cut and run), film crudo e spietato forse ancor più di Cannibal Holocaust. Altra incursione nel mondo dell'horror è Camping del terrore (1987) che anche nel titolo paga i debiti di ispirazione con la fortunata serie americana Venerdì 13. I barbari (meglio noto come The Barbarians & Co.) è del 1987 ed è pure una delle ultime cose che si ricordano con piacere, un bel fantasy alla Conan girato senza penuria di mezzi. Non dimentichiamo però anche l'avventuroso Per un pugno di diamanti (noto anche come Lone Runner) del 1988 e il serial televisivo in cinque parti intitolato "Il ricatto" (1988) diretto insieme a Tonino Valerii. Notevole ritorno al thriller orrorifico e psicologico con Un delitto poco comune (1988) dove Deodato si ritaglia una minuscola parte da attore. Il regista romano chiude con il cinema (speriamo temporaneamente) con due thriller dai risvolti erotici: Ragno gelido (noto anche come Minaccia d'amore) (1989), dove fa una rapida comparsa da attore, e Vortice mortale (noto anche come La lavatrice) (1994). Entrambi i lavori non sono mai entrati nei circuiti distributivi. Sempre nel 1989 ha scritto e diretto il film per ragazzi ancora inedito in Italia Mamma ci penso io. Successivamente Ruggero Deodato non si ferma. Instancabile nelle produzioni pubblicitarie e sul piccolo schermo. Per la televisione gira: "Oceano" (1991), firmato anche come autore, la soap opera "I ragazzi del Muretto" (1994), la mini serie "Noi siamo angeli" (1996), "Sotto il cielo dell'Africa" (1999), un lavoro in dodici episodi girato nel continente nero e "Padre Speranza" (2001) un film con Bud Spencer.
Per completezza un accenno agli spot pubblicitari girati nel corso della sua carriera. Sono oltre mille e citiamo solo i più famosi: Piaggio, Fiat, Philips, Carrera, Seat Ibiza, Renault, Sperlari, Kraft, Polenghi Lombardo, Buitoni, Crodino, Fanta, De Longhi, Beghelli, Malaguti, Valleverde, Aperol, Venus, Peso Forma, Fornet, Imec, Salvarani, ...
Adesso però attendiamo Deodato a un rientro nel mondo del cinema di genere, in special modo in quel filone horror che in passato tanto gli ha dato. Recentemente gli è stato chiesto se è vero che sta preparando un Cannibal Holocaust parte seconda. "No" ha risposto deciso "quello è stato un film importante per la mia carriera ma non è il caso di girare un sequel a distanza di oltre vent'anni. Ho un progetto nuovo, però. Non resterete delusi".
Delusi no. Però curiosi lo siamo.
Cosa ci starà cucinando Monsieur Cannibal?
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