domenica 10 aprile 2016

HORROR STORIA: LA GENESI DI UN MITO


Erano i magnifici anni ottanta, (il 1984 per la precisione) e un nuovo cattivo stava per arrivare al cinema, un villain che da allora in poi avrebbe turbato i sogni di molte generazioni di appassionati del cinema dell'orrore e non solo. Il suo nome, ormai entrato nella leggenda è Freddy Krueger. Un personaggio, che Wes Craven creò miscelando insieme fatti di cronaca realmente accaduti con sue vicende personali. Potremmo dire di sapere ormai tutto di questo arcinoto personaggio, ma forse a qualcuno è sfuggito un piccolo dettaglio che potrebbe sembrare quasi insignificante, ma che avrebbe cambiato totalmente l'aspetto e la storia di uno dei cattivi cinematografici  più conosciuti e amati di sempre. All' inizio Wes Craven, aveva pensato di non ingaggiare un vero e proprio attore per interpretare il suo personaggio, poiché la sua idea iniziale era di un assassino taciturno alla Jason Voorhees, tuttavia con l'evolversi della sceneggiatura, l'idea iniziale di Freddy Krueger si perfezionò prendendo consistenza, "trasformandosi", da semplice antagonista a protagonista principale del film. La produzione si trovo così a dover cercare un attore adatto a vestire i panni dell'assassino di Elm Street. Non ci crederete ma la scelta di Wes Craven, non ricadde subito su Robert Englund. All'inizio fu scelto per interpretare il personaggio il grandissimo David Warner, un attore inglese che all'epoca aveva già alle spalle alcune pellicole horror di successo. Warner accettò la parte con entusiasmo e fu sottoposto ad una serie di sedute di trucco per definire il make-up di Freddy. Andava tutto bene ed era già in procinto di firmare il contratto definitivo con la New Line Cinema, quando, per un accumularsi di altri impegni lavorativi precedenti, che non aveva previsto, fu costretto ad abbandonare il ruolo di Freddy Krueger. La seconda scelta ricadde sul giovane e allora quasi sconosciuto Robert Englund, il seguito poi è divenuto leggenda. Della breve esperienza "Warneriana" a noi ci sono rimaste due foto che ho allegato sotto. Ci credereste che un attore che è stato scelto quasi come ripiego è divenuto poi la maschera e il volto di uno dei più celebri cattivi della storia del cinema? Una vera e propria icona horror. 
D.M.

Prima versione di David Warner

Versione definitiva di Robert Englund 

sabato 9 aprile 2016

PILLOLE: LA MASCHERA DI JASON VOOHREES


Una delle maschere più paurose della storia del cinema nacque per pura...pigrizia! Il regista chiedeva continui aggiustamenti delle luci sul set. Questo cambiamento avrebbe comportato che il trucco di Jason Voorhees venisse costantemente rifatto, per riprodurne la deformazione fisica. I truccatori non si mostrarono molto volenterosi, per cui scelsero, per una volta, di mettere all'attore una maschera da hockey. Il regista apprezzò e, per renderla ancora più spaventosa, chiese che venisse bruciata in alcuni punti e che venissero aggiunti i triangoli rossi. Fa ancora così paura, adesso?


UNA FOTO, UNA STORIA: TOM SAVINI E VENERDÌ 13


Tom Savini è stato uno degli elementi più significativi per la riuscita di Venerdì 13. Non solo per tutti gli effetti truculenti inventati, ma anche a livello di soluzioni narrative. Ad esempio, la scena del serpente che viene scoperto in una delle capanne non era presente in sceneggiatura ma fu suggerita da Savini, dopo che ne trovò uno nella sua casetta. Savini e il suo assistente Taso N. Stavrakis, infatti, pernottavano sul set per essere pronti fin dal primo mattino. Il serpente usato nella scena fu ucciso veramente sul set. Savini è anche responsabile dell’idea di Jason che riemerge dalle acque nel finale. Quando il film uscì nelle sale, Savini per le prime due settimane entrava nei cinema cinque minuti prima della fine per vedere la reazione del pubblico.

martedì 5 aprile 2016

ROMAN CERCA CASA


Se non abitate in una villetta isolata, allora conoscete le noie che possono nascere nella vita condominiale. Il cane dei vicini che abbaia alle tre del mattino, l'anziana di sotto che si lamenta di rumori immaginari, la macchia d'umidità sul soffitto... Cosa accadrebbe se queste e molte altre innocue seccature, si coalizzassero in un inarrestabile strategia di persecuzione quotidiana, che si insinua nella vostra mente, fino a condizionare i più piccoli gesti, congelandoli in una rete di proibizioni e minacce, fino a prendere la forma di una follia suicida? È quello che accade al povero, meschino Trelkovsky, protagonista de "L'inquilino del terzo piano" di Roman Polanski (1976), capolavoro intramontabile dell'orrore psicologico, dove un poco alla volta il tessuto della realtà si dissolve in un cosmo onirico e allucinato, fatto di incubi della normalità che non lasciano scampo.

ACCADDE OGGI: 5 Aprile 1917


Nasce a Chicago Robert Bloch, uno degli scrittori simbolo dell'horror. Subì l'influenza di H. P. Lovecraft, con cui trattenne un fitto rapporto epistolare. Lovecraft gli dedicò il suo racconto L'abitatore del buio, il cui protagonista, Robert Blake, è in effetti un altre ego dello stesso Bloch. A lui si deve Psyco, il racconto che ispirò il celebre capolavoro di Hitchcock. 

lunedì 4 aprile 2016

BRIVIDO Il gioco da tavolo pieno di azione e di terrore


Un gioco in scatola destinato a tutti i piccoli amanti dell’horror, con le sue atmosfere letteralmente da brivido. Questo gioco edito da Milton Bradley aveva in realtà delle regole molto semplici, poco diverse da quelle del gioco dell’oca, ma era intriso di un’atmosfera orrorifica che lo rendeva unico. Più che il gioco in sé poi, la cosa più divertente era la preparazione, in cui si doveva montare il castello stregato e posizionare teschi, fantasmi e scheletri.

Lo considererei il primo survival horror, in quanto lo scopo del gioco era quello di sopravvivere ai vari trabocchetti del castello, fino a raggiungere la sommità della torre per sconfiggere il fantasma che la infestava, rinchiudendolo nella sua bara. 

Il gioco era molto semplice con la sua struttura a quattro scomparti tridimensionali che costituivano i quatto scenari del castello: la foresta, il salone, la cantina e la bellissima scalinata. Elementi illustrati in ogni dettaglio e pieno di terrificanti personaggi. A sorreggere il tutto era la torre centrale in plastica, dove in cima si ergeva la bara.

Il gioco faceva trascorrere ore ed ore di “terrificante” divertimento ai bambini dell’epoca, era uno dei più originali, con un meccanismo ingegnoso e suggestivi scenari.

sabato 2 aprile 2016

SABATO HORROR CON MIDNIGHT FACTORY


Il meglio del cinema horror arriva in 32 sale italiane: da nord a sud, l’etichetta Midnight Factory porta i suoi titoli migliori nel circuito UCI Cinemas. Per un sabato notte all’insegna del terrore.
A partire dal 2 aprile 2016 le sale del circuito UCI diventeranno il punto di riferimento per gli appassionati di horror: un’iniziativa che porterà in 32 cinema italiani il meglio della produzione di un genere fatto di poche luci e molte ombre.
Recuperando la storica tradizione dei “film di mezzanotte”, da sempre fucina di cult inestimabili, Midnight Factory rilancia le proiezioni in tarda serata interamente dedicate al cinema horror, dove i film in rassegna saranno proiettati tutti i sabati alle ore 00.45.

Ecco le 32 multisale UCI che ospiteranno il sabato notte horror: UCI Alessandria, UCI Ancona, UCI Arezzo, UCI MIlanoFiori, UCI Bicocca (MI), UCI Meridiana Casalecchio di Reno (BO), UCI Campi Bisenzio (FI), UCI Casoria (NA), UCI Certosa (MI), UCI Montano Lucino (CO), UCI Curno (BG), UCI Ferrara, UCI Firenze, UCI Fiumara (GE), UCI Fiume Veneto (PN), UCI Lissone (MB), UCI Mestre, UCI Molfetta (BA), UCI Moncalieri (RM), UCI Parco Leonardo (RM), UCI Perugia, UCI Piacenza, UCI Pioltello (MI), UCI Porta di Roma, UCI Porto S.Elpidio (FM), UCI Reggio Emilia, UCI RomaEst, UCI Romagna Savignano sul Rubicone, UCI Sinalunga, UCI Torino Lingotto, UCI Venezia Marcon, UCI Verona.

“Abbiamo creato l’etichetta Midnight Factory per fornire agli appassionati del genere horror un punto di riferimento che permettesse loro di contare su un’ampia offerta di titoli in grado di soddisfare le loro esigenze, prima fra tutte la qualità delle pellicole”, ha commentato Umberto Bettini, Country Manager Koch Media Italia. “Rivolgendoci ai fan di un genere, che per definizione sono il pubblico più esigente, attento e critico, la nostra offerta ha fin da subito puntato sulla qualità nella selezione dei titoli che potessero trovare un posto in Midnight Factory. Questa collaborazione con il circuito UCI è per noi fonte di grande orgoglio perché dimostra ancora una volta che stiamo lavorando nella giusta direzione. Un partner d’eccezione per dare ulteriore valore ad un’offerta eccezionale”.

PROGRAMMAZIONE APRILE:  


SABATO 2 APRILE - ore 00.45

THE GREEN INFERNO

Il principe dello splatter Eli Roth dirige uno sconvolgente cannibal horror. Un gruppo di giovani attivisti americani parte alla volta della foresta amazzonica per compiere un’azione dimostrativa contro la distruzione dell’ecosistema. Il progetto ha successo, ma durante il volo di ritorno l’aereo precipita nel bel mezzo della foresta. Ad accogliere i ragazzi vi sarà una tribù di cannibali che darà vita al peggior incubo di ogni uomo…

SABATO 9 APRILE - ore 00.45

TALES OF HALLOWEEN

Dai registi di Saw La soluzione dell’enigmista, The Descent, Autopsy, The Woman e Grace, dieci incredibili racconti del soprannaturale che si intrecciano nella notte di Halloween. Una splendida festa di morte, dove a fare gli onori di casa saranno folletti, alieni, zombi, serial killer, zucche assassine… Con la partecipazione di maestri del fantastico come Joe Dante e John Landis.

SABATO 16 APRILE - ore 00.45

SINISTER

Dai produttori di Paranormal Activity ed il regista di L’esorcismo di Emily Rose e Ultimatum alla Terra arriva il film campione di incassi in USA con oltre 44 milioni di dollari. Ethan Hawke è un romanziere specializzato in “true crime”, storie di crimini realmente accaduti, che si trasferisce nella casa in cui una famiglia è stata barbaramente uccisa. Qui trova una scatola che contiene film di altri omicidi, e indagando finisce per scoprire l’esistenza di qualcosa di paranormale che minaccia anche la sua famiglia.

SABATO 23 APRILE - ore 00.45
GOODNIGHT MOMMY

Una madre torna a casa dopo un delicato intervento chirurgico con il viso completamente coperto di bende. I suoi due figli gemelli, prima la guardano con curiosità, poi con sospetto mentre dentro di loro piano piano cresce la certezza che quella donna non si la loro vera madre. Un thriller psicologico, agghiacciante, che racconta i lati oscuri dell'animo umano.

SABATO 30 APRILE - ore 00.45

THE ABCs OF DEATH

I giovani guru del cinema internazionale dell’orrore per la prima volta insieme in un’unica sorprendente antologia da brivido. Tanti episodi quante le lettere dell’alfabeto. Storie inquietanti, surreali, ironiche, grottesche e, soprattutto, spaventose, per conoscere le nuove tendenze e i nuovi turbamenti dell’arte della paura.

Per maggiori informazioni e per scoprire il cinema UCI più vicino che ha in programmazione i film

Midnight Factory visitare il sito: http://www.midnightfactory.it/film/UCI


"CANNIBALI ITALIANI"


  • «Non voltate la faccia! Guardate! Anche questi sono uomini, sono vostri simili!» (slogan promozionale di Cannibal Holocaust)


Fin dagli albori al cinema non  sono mai mancate scene di cannibalismo ma, è in Italia, con l'entrata in scena di registi del calibro di Umberto Lenzi e Ruggero Deodato che il cannibal movie raggiunge il suo apice diventando un genere cult e delineandosi come una delle più disturbanti derivazioni del genere horror. 

Il film che apre il filone cannibalico, stabilendone le regole e senza ombra di dubbio "Il paese del sesso selvaggio" (1972) di Umberto Lenzi. Il pubblico italiano entra in contatto con queste tribù amazzoniche, scoprendone la parte più truculenta, tra riti selvaggi, squartamenti, crudeltà ed una buona dose di erotismo. 

Ma è tra il 1977 e il 1980, grazie al grande Ruggero Deodato con "ultimo mondo cannibale" prima e con "Cannibal Holocaust" dopo, che il cannibal movie italiano sfocia nella leggenda, tra censure in molte nazioni e accuse varie. Ruggero Deodato rischiò di andare in galera con l'accusa di omicidio, perché un giudice credeva di aver ucciso realmente i suoi attori, i quali, "tornati nel mondo dei vivi" andarono a testimoniare in tribunale per scagionare il regista. 

Qualche mese dopo l'ultimo successo di Deodato, Aristide Massaccesi, in arte Joe D'Amato realizza il suo "Emmanuelle e gli ultimi cannibali. In questo film l'erotismo entra a far parte definitamente con il cannibalico, divenendone una caratteristica peculiare anche nelle pellicole in avvenire, tanto quanto lo erano le efferatezze e  gli squartamenti. 

Lenzi ritorna ai suoi cannibali nel 1980 con "Mangiati Vivi" , film che ha un grande incasso al botteghino, tanto da permettergli di girare il prossimo film: "Cannibal Ferox". Il genere si arresta definitivamente nel 1985 con l'uscita di due film: "Nudo eselvaggio" di Michael E. Lemick e "Schiave Bianche- Violenza in Amazzonia" di Roy Garret. 
Il 24 settembre scorso e arrivato nelle sale italiane un grande cannibal movie, sorta di remake molto personale di Cannibal Holocaust firmato da Eli Roth; ovviamente stiamo parlando di "The Green inferno".