sabato 17 ottobre 2015

Cannibal holocaust

Definire Cannibal Holocaust un cannibal movie è sicuramente erroneo. Cannibal Holocaust é il cannibal movie. La pellicola di Deodato colpisce allo stomaco e al cuore come nessun altro film del genere è mai riuscito a fare. Indipendentemente dalle stracitate scene gore, il film poggia su di una solidissima storia e su di un'azzeccatissima colonna sonora che lo discosta da tutti gli altri esempi del filone. La trama è semplice ma geniale. Il professor Monroe, noto antropologo, si reca nella foresta amazzonica per cercare quattro documentaristi scomparsi mesi prima nel mezzo di un reportage. Durante le ricerche nella giungla Monroe scopre che i reporter sono stati trucidati dai cannibali, quindi, tornato a New York con le bobine da loro filmate, viene a conoscenza dell'orrenda verità: i documentaristi non trovando abbastanza materiale shocking hanno ricreato situazioni brutali a spese dei selvaggi, causandone la loro rivolta.
Il film è una sorta di esempio di come gli uomini cosiddetti civili possano essere più brutali e violenti dei selvaggi stessi. Tesi che emerge contrapponendo il comportamento degli indigeni nella prima parte della pellicola (impauriti, quasi docili e disponibili) con quello della fine del film (violenti, arrabbiati e senza pietà). L'idea venne a Deodato, stanco di vedere immagini raccapriccianti al telegiornale filmate da giornalisti senza scrupoli.


Il film venne portato a termine in sei settimane, cinque delle quali nella giungla e una tra New York e Roma. La realizzazione nell'isola colombiana di Leticia fu quantomeno problematica. Tutti gli spostamenti della troupe avvenivano a bordo di canoe, attraversando in lungo e in largo il temibilissimo Rio delle Amazzoni. L'opera fu molto curata a livello tecnico. Deodato stesso rovinò le pellicole girate dai reporter per farle sembrare autentiche. La famigerata scena della donna impalata fu realizzata tagliando il palo in due e infilando un'estremità a terra e l'altra in bocca alla comparsa. Nell'estremità inferiore venne conficcato un sellino di una bicicletta con una sbarra di ferro sul retro.

Il risultato è sotto gli occhi di tutti. Di certo un altro aspetto fondamentale fu il commento sonoro di Riz Ortolani, scelto dal regista memore dei brani da lui composti per Mondo Cane. La musica diventa filo conduttore del film contrapponendosi nettamente con le immagini crude che sfilano sullo schermo. Lo spettatore è stordito, coinvolto e intrappolato dal connubio che si crea tra le due componenti. Premesso questo si può iniziare a parlare del gore. Cannibal Holocaustè uno dei più violenti film mai realizzati. Sangue e interiora compaiono di continuo per tutta la pellicola come una sorta di vero e proprio olocausto che si abbatte su tutti gli esseri viventi in maniera indiscriminata. Dalle violenze sceniche ai danni degli attori (gambe mozzate, feti sepolti, stupri, ecc.) a quelle reali sugli animali. Queste ultime (in particolare l'uccisone della testuggine) sono rimaste nell'immaginario collettivo più di ogni altra cosa nel film. Deodato disse in merito che lui non ebbe problemi a girare queste scene perché abituato ad assistere all'uccisione di conigli e maiali nella fattoria del nonno.


Oltre a questo sostenne che la testuggine fu realmente mangiata come solitamente accadeva da quelle parti. Il film subì aspre censure in molti stati e in Italia fu addirittura ritirato, anche perché inizialmente vennero spacciate per vere le immagini riprese dai reporter al fine di accrescere l'impatto sul pubblico. A questo proposito agli attori fu chiesto di sparire per un anno dalla circolazione in modo da alimentare la veridicità della vicenda. Il patto non fu rispettato perché Deodato stesso richiamò il cast in tribunale per difendersi dalle accuse di omicidio. Parte della troupe subì multe e sanzioni che arrivarono in alcuni casi anche alla detenzione. Deodato dovette anche produrre prove a dimostrazione che la scena della donna impalata era frutto di un effetto scenico e quindi non reale. Come se non bastasse il regista si procurò una pessima fama che lo tenne lontano dalla cinepresa per un lunghissimo periodo. Adesso a distanza di anni il film è diventato un vero e proprio cult movie e le varie traversie giudiziarie sono solo un lontano ricordo.
A Deodato fu anche proposto un seguito di Cannibal Holocaust ma lui impegnato con Inferno in diretta e non contento del salario propostogli declinò l'offerta.

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