giovedì 2 giugno 2016

LE FILASTROCCHE NEI FILM HORROR


Le filastrocche: testi brevi con rime simpatiche e semplici da ricordare, che attraggono la nostra mente con suoni onomatopeici giocosi. Non sarà un caso se la maggior parte delle favole per bambini si servono di questa arcaica forma di poesia popolare per comunicare, intersecando poi tra le immagini e i colori ricami di insegnamenti impreziositi da piccole gemme di paure. Si paure, perché non c'è favola per bambini che non abbia al suo interno streghe, orchi o lupi cattivi pronti a divorare il il bambino di turno. Proprio le filastrocche ci riporteranno nell'intricato labirinto della nostra infanzia. Li sarà più semplice entrare nei panni del piccolo protagonista di Babadook. Come la maggior parte dei bambini anche Samuel cade nelle braccia di Morfeo mentre la madre li sta leggendo la favola della buonanotte, in questo caso Babadook per l'appunto la quale inizierà a tormentare le sue notti e i suoi giorni. 

Il perché é presto spiegato nella nella filastrocca che accompagna il film:

BABA BABA BABADOOK
CHIUDI IL LIBRO E NON C’È PIÙ
CHIUDI GLI OCCHI ED È CON TE
SEI GIÀ MORTO
UN, DUE, TRE


Ma il cinema dell'orrore gronda di filastrocche che é difficile se non impossibile che queste ci restino impresse nella memoria. Un altra celebre filastrocca che ha come protagonista l'uomo nero, signore indiscusso dei nostri incubi adolescenziali e non solo é quella del mitico Freddy krueger della fortunata saga di "Nightmare" . Eccola:

L’UOMO NERO NON È MORTO
HA GLI ARTIGLI COME UN CORVO
FA PAURA LA SUA VOCE
PRENDI SUBITO LA CROCE
APRI GLI OCCHI, RESTA SVEGLIA
NON DORMIRE QUESTA NOTTE

Nightmare si accomuna Babadook per la paura di dormire, di scorgere sotto il letto quel qualcosa o quel qualcuno che potrebbe farci del male proprio tra le mura della nostra dimora. Ciò che non si scorge nel film interpretato da Essie Davis e Noah Wiseman è la certezza che la religione aiuti a rivolvere il dramma, mentre l’introduzione del demone avviene attraverso la bocca. Le urla di Amelia aprono il varco all’uomo nero e forse lì avrebbe dovuto rammentare le parole che aleggiano in Dead Silence:

ATTENTI A MARY SHOW DAGLI OCCHI PAZZI
NON AVEVA FIGLI MA SOLO PUPAZZI
E SE PER CASO NEI VOSTRI SOGNI APPARE
NON DOVETE MAI, MAI GRIDARE

Samuel, dal canto suo, pare già conoscesse bene le fattezze dell’uomo nero però, invece di fuggire come consigliato nella “maledetta tiritera” posta in apertura dell’opera di Fritz Lang, M – Il mostro di Düsseldorf , preferisce costruirsi in casa delle rudimentali armi in modo da ucciderlo nel momento opportuno.

SCAPPA SCAPPA MONELLACCIO
SE NO VIENE L’UOMO NERO
COL SUO LUNGO COLTELLACCIO
PER TAGLIARE A PEZZETTINI 
PROPRIO TE!

Infine in Babadook affiora l’accanimento di Amelia non solo verso il figlioletto ma anche a discapito del cagnolino. Un’affinità con molte opere in cui gli animali domestici vengono offerti in sacrificio o simboleggiano l’arrivo di sventure e che raggiunge l’acme in una filastrocca del Maestro dell’horror Dario Argento, tratta direttamente da Non ho sonno:

È arrivata mezzanotte, con il letto faccio a botte, ora inizia la mia guerra con le bestie della terra. 
Una del mattino, il fattore è felice come un bambino, sgozza il maiale più bello e si libera del primo fardello. 
Due del mattino, ora tocca al gallo, usa bene il suo strumento, per la morte è un godimento. 
Tre del mattino, il fattore strangola il pulcino, “L’insonnia mi tormenta!”, si rigira nel letto e si lamenta. 
Quattro del mattino, ha acchiappato un gattino, ma poiché l’ha graffiato, nell’acqua gelata l’ha affogato. 
Cinque del mattino, il fattore è nel giardino, accarezza il coniglietto, poi lo sbatte al muro per diletto. 
Sei del mattino, al cigno più carino, il fattore ha tagliato la testa, ormai nessun nemico gli resta. 
Ecco arriva il nuovo giorno, il fattore si leva di torno, le sue armi può posare e finalmente può dormire.


Allora, siete ancora convinti che le filastrocche siano delle rime innocenti? Dopotutto, come dice il piccolo Samuel, protagonista di Babadook, La vita non è sempre come appare, può essere una cosa meravigliosa, ma può anche essere molto insidiosa…


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