Alla fine degli anni Settanta, Sean Cunningham ancora non poteva immaginare che sarebbe diventato uno dei registi più famosi del panorama horror internazionale. Dopo l'uscita di L’ultima casa a sinistra, infatti, lui e Wes Caven ebbero non pochi problemi per l'estrema crudezza del film e per le immagini disturbanti. I produttori si rifiutarono di lavorare ancora con loro e per poter recuperare i soldi per potersi produrre da solo il prossimo film, il regista si butta nella realizzazione di un paio di commedie per ragazzi le quali, però, registrano un clamoroso fiasco al botteghino.
Il pubblico dei teenager, proprio in quei mesi, aveva scelto un altro film da andare a vedere al cinema; si trattava di un piccolo horror indipendente che, in pochi mesi, divenne il più grande successo commerciale horror della storia americana: si intitolava Halloween. Da persona attenta al mercato, il regista americano si mise a studiare il film di Carpenter e, senza nemmeno avere uno straccio di trama, alla fine del 1979, comprò uno spazio pubblicitario sulla rivista Variety pubblicando il seguente annuncio: “Dai produttori di L’ultima casa a sinistra, arriva il più terrificante horror mai realizzato”, tutto questo mentre un geniale titolo scritto a caratteri tridimensionali infrange dei vetri e sembra fuoriuscire dalla pagina: Venerdì 13.
L’annuncio sortisce l’effetto desiderato attirando l’attenzione su un progetto che, però, ancora non esisteva. A questo scopo lavorano prima lo sceneggiatore Victor Miller che inventa la fondamentale location del campeggio estivo e poi Ron Kurz, il quale riscrive completamente i dialoghi e aggiunge diversi personaggi. Ottenuti, finalmente, i finanziamenti, la troupe si trasferisce nel New Jersey, in una località chiamata Camp No-Be-Bo-Sco, luogo che, presto, tutto il mondo avrebbe imparato a chiamare Crystal Lake, la patria di Jason Voorhees. Il film, con un cast di giovani attori senza grosse pretese finanziarie, viene realizzato senza particolari problemi anche grazie all’apporto fondamentale di Tom Savini, reduce dal grande successo di Zombi di George Romero.
Costato 550.000 dollari, Venerdì 13 ebbe un immenso successo al botteghino diventando, inoltre, l’apripista di una delle saghe horror più amate e seguite nella storia del cinema. A oggi si contano nove sequel, un remake e un crossover con un altro mostro sacro del cinema horror: il mitico Freddy Krueger.


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